Adnkronos | Terzo posto a Sanremo Giovani nel 2009 con “Come Foglie”, Premio della Critica nel 2010 per “Ricomincio da qui”. Malika Ayane torna al Festival con “Niente” e “E Se Poi” di Giuliano Sangiorgi. “Mi danno favorita e faccio gli scongiuri, fossi uomo mi toccherei sempre le parti intime”, dice la cantante che ha presentato i video diretti dal marito Federico Brugia. In “Niente” è seminuda in un teatro, in “E Se Poi” è una sposa in giro per il mondo.
Come sono nate le canzoni di Giuliano che porti a Sanremo? Frutto di lunghe telefonate e tanti confronti perché ho un caratteraccio e devo sempre dire la mia (ride, ndr). Comunque Giuliano credo sia l’unico autore che riesce a percepire come sono realmente. Ha una chiave di lettura per entrare nei miei sentimenti.
Cosa ti piace di lui? L’estrema generosità. Quando ha scritto le canzoni me le ha date dicendomi ‘sono tue, fanne ciò che vuoi’. L’altra volta quando ha sentito che avevamo inserito le batterie in ‘E Se Poi’ mi ha detto ‘Mali, ma io le batterie le avrei fatte più pesanti’ e io gli ho risposto ‘Giuliano eh, così sembrava una canzone dei Negramaro!’ e siamo scoppiati a ridere.
Parti favorita per la vittoria al Festival anche stavolta, lo sai? Mamma mia! Vero, ma se fossi un uomo mi toccherei sempre le parti intime per tutto il tempo facendo gli scongiuri.
Qual è il punto di forza di “Niente”? Non è radiofonica e per questo proteggo questa canzone come se fosse una specie protetta. La prima versione era pianoforte e voce ma era un vero pugno nello stomaco. Abbiamo aggiunto anche la chitarra spagnola per renderla più agrodolce mentre ‘E Se Poi’ nonostante appaia più radiofonica è assai più difficile da cantare.
Nella serata Sanremo Story cosa canterai? ‘Cos’hai messo nel caffè’ portato al Festival nel 1969 da Riccardo Del Turco. Sarò accompagnata dai ballerini del mio video ‘Tre Cose’ (Thomas Signorelli e Paolo Vecchione, ndr) per rendere l’esibizione quanto più possibile vicino al varietà, un po’ alla Judy Garland. Sono molto felice dell’edizione di quest’anno del Festival perché avremo la possibilità di proporci in diverse sfaccettature. Hai già girato i due video delle canzoni, qualche aneddoto da raccontare? In tempi di low budget e di crisi con il regista, Brugia, ci siamo inventati delle cose. Per “Niente” c’era una telecamera fissa su un carrello che mi inquadra quasi a mezzo busto. La location è un teatro di posa proprio per ricreare anche le atmosfere del mio tour appena concluso. Per ‘E Se Poi’ abbiamo comprato un vestito da sposa trash a Los Angeles e una valigia vintage. Abbiamo girato in un anno alcune scene in diversi luoghi dove ci siamo recati in vacanza, da Barcellona fino al Marocco, per poi fare un collage una sorta di album di famiglia. E poi ho incontrato anche i Pooh…
I Pooh? Siamo andati in montagna a girare una scena del video di ‘E Se Poi’, ero prontissima con il mio abito da sposa per girare la scena ma ecco che arriva una macchina, si abbassa il finestrino e Red Canzian mi dice ‘Malika? Tutto bene?’. Magari avrà pensato mi trovassi lì disperata per il fallimento del mio matrimonio
Cosa ti piace di lui? L’estrema generosità. Quando ha scritto le canzoni me le ha date dicendomi ‘sono tue, fanne ciò che vuoi’. L’altra volta quando ha sentito che avevamo inserito le batterie in ‘E Se Poi’ mi ha detto ‘Mali, ma io le batterie le avrei fatte più pesanti’ e io gli ho risposto ‘Giuliano eh, così sembrava una canzone dei Negramaro!’ e siamo scoppiati a ridere.
Parti favorita per la vittoria al Festival anche stavolta, lo sai? Mamma mia! Vero, ma se fossi un uomo mi toccherei sempre le parti intime per tutto il tempo facendo gli scongiuri.
Qual è il punto di forza di “Niente”? Non è radiofonica e per questo proteggo questa canzone come se fosse una specie protetta. La prima versione era pianoforte e voce ma era un vero pugno nello stomaco. Abbiamo aggiunto anche la chitarra spagnola per renderla più agrodolce mentre ‘E Se Poi’ nonostante appaia più radiofonica è assai più difficile da cantare.
Nella serata Sanremo Story cosa canterai? ‘Cos’hai messo nel caffè’ portato al Festival nel 1969 da Riccardo Del Turco. Sarò accompagnata dai ballerini del mio video ‘Tre Cose’ (Thomas Signorelli e Paolo Vecchione, ndr) per rendere l’esibizione quanto più possibile vicino al varietà, un po’ alla Judy Garland. Sono molto felice dell’edizione di quest’anno del Festival perché avremo la possibilità di proporci in diverse sfaccettature. Hai già girato i due video delle canzoni, qualche aneddoto da raccontare? In tempi di low budget e di crisi con il regista, Brugia, ci siamo inventati delle cose. Per “Niente” c’era una telecamera fissa su un carrello che mi inquadra quasi a mezzo busto. La location è un teatro di posa proprio per ricreare anche le atmosfere del mio tour appena concluso. Per ‘E Se Poi’ abbiamo comprato un vestito da sposa trash a Los Angeles e una valigia vintage. Abbiamo girato in un anno alcune scene in diversi luoghi dove ci siamo recati in vacanza, da Barcellona fino al Marocco, per poi fare un collage una sorta di album di famiglia. E poi ho incontrato anche i Pooh…
I Pooh? Siamo andati in montagna a girare una scena del video di ‘E Se Poi’, ero prontissima con il mio abito da sposa per girare la scena ma ecco che arriva una macchina, si abbassa il finestrino e Red Canzian mi dice ‘Malika? Tutto bene?’. Magari avrà pensato mi trovassi lì disperata per il fallimento del mio matrimonio