ARCIDIOCESI DI NAPOLI – Comunicato n. 5 del 18 marzo 2020

IL CARDINALE SEPE DICE: NIENTE PALME NÉ ACQUA SANTA BISOGNA EVITARE RIGOROSAMENTE L’ASSEMBRAMENTO DI PERSONE

“Come Pastori, membri della Chiesa italiana e cittadini di questo Paese –dice con forza il Cardinale Crescenzio Sepe – siamo tenuti a rispettare le disposizioni delle Istituzioni pubbliche.
In questo tempo di grande angoscia per la gravità della tragica epidemia che travolge tanta parte del territorio nazionale, dobbiamo essere di esempio e abbiamo anche il dovere di orientare, informare, formare e guidare il popolo di Dio.

RIBADISCO che valgono le indicazioni che, con quattro comunicati precedenti, ho ritenuto doveroso fornire a Parroci, Presbiteri, Religiosi, Religiose, Diaconi, Seminaristi, Associazioni e Movimenti ecclesiali diquesta Arcidiocesi.
Ora, come sempre, siamo tenuti a dare testimonianza di una Chiesa che vive e opera in comunione, a servizio del popolo di Dio e pe il bene comune. Nessuno, pertanto, deve sentirsi solo e neppure deve agire in autonomia, ma deve attenersi, in coscienza, alle disposizioni comportamentali che come Vescovo ho dovuto impartire nel pieno rispetto delle norme, nazionali e regionali, introdotte per combattere il terribile “coronavirus”, a tutela della salute e della vita di ciascuno e di tutti.
Di conseguenza, ricordo con fermezza che:

*Non si esce di casa se non per i motivi fissati dalle Autorità civili (lavoro, salute, necessità).
*Non sono consentite tutte le cerimonie religiose.
*Le Chiese restano aperte ogni giorno, soltanto per alcune ore del mattino e unicamente per consentire a qualche fedele di confessarsi o di confidare una sua pena al parroco o per una breve preghiera individuale; comunque nel rispetto assoluto della distanza di almeno un metro tra persone e in numero assolutamente ridotto in maniera da non creare assembramento.

*Al sacerdote è consentita la celebrazione della Messa rigorosamente in privato, senza l’assistenza di alcuno e senza dare l’Eucaristia neppure al diacono se presente.

*Non è necessario procedere alla esposizione del Santissimo Sacramento o alla benedizione. Poste queste premesse, nella Settimana Santa, a partire dalla Domenica delle Palme, tutti si uniformeranno, in comunione, alle celebrazioni fatte a porte chiuse nella Chiesa Cattedrale e trasmesse, generosamente, in diretta televisiva dall’emittente Canale 21.

*E’ evidente che è vietato assolutamente distribuire palme e acqua santa. A Pasqua il capo famiglia guiderà la preghiera e benedirà con il segno della croce.

Sembra superfluo far presente che se vi saranno diversi orientamenti della Conferenza Episcopale Italiana se ne prenderà atto e non mancherò di dare a tutti tempestive istruzioni”.