Procida capitale italiana della cultura
Ho partecipato sabato 25 Gennaio alla pubblica assemblea per organizzare la partecipazione della nostra isola a concorrere quale capitale italiana della cultura.
Sono entrato piuttosto scettico per questa candidatura.
Procida se aveva valori culturali idonei ormai li ha persi da molto tempo.
Il tessuto umano e sociale oltre che urbanistico ed architettonico di una volta non è assolutamente lo stesso : l’assenza persino di luoghi fisici in cui incontrarsi e socializzare anche criticamente ha fatto degenerare la socialità in quella specie di cortile elettronico che definiscono social ma che di sociale non ha niente, dal rapporto diretto ( guardarsi semplicemente in faccia, addirittura nell’anonimato) a qualsiasi forma di dialogo, anzi sembra più adatto ad indurre all’ invidia e all’ astio che alla socializzazione ; l’assetto urbanistico è devastato, con il centro storico abbandonato ed i suoli agricoli trasformati come le peggiori periferie urbane; l’architettura mortificata da composizioni e finiture incongrue.
L’istituto nautico una volta eccellenza italiana se non mondiale del settore , oltre che veicolo di cultura generale ( ha partorito da sacerdoti a medici oltre che operatori nautici) ridotto al livello di qualsiasi istituto professionale.
Il Venerdì santo , ma la settimana santa in generale con manifestazioni di notevole spessore oltre che religioso anche culturale degradato ad una carnevalata indegna.
E potrei citare regressioni di questo stampo. Una volta la cultura era essenzialmente clericale ( ma comunque cultura )e Procida poteva vantare 100 preti, con alcuni anche di valore.
Credo quindi che il mio scetticismo potesse essere giustificato.
Ma la partecipazione all’assemblea ha addirittura peggiorato il mio stato d’animo divenendo sconforto.
Confesso di non aver capito molto di ciò che si proponeva di fare.
Ho constatate però che il consiglio comunale non è stato investito ufficialmente dell’iniziativa, cosa che ritengo un errore imperdonabile da parte della maggioranza.
L’opposizione ha giustamente protestato per questo, ma avrebbe dovuto e potuto farlo in precedenza ed in altra sede. Sabato dopo la protesta ha abbandonato l’aula in una scena pietosa ; con il capo che si alza ed esce ed un branco di pecore che lo segue precipitosamente in maniera acritica.
Sono stati organizzati tre tavoli tematici che dovrebbero elaborare il progetto chiedendo la partecipazione dei cittadini : non ho ritenuto di partecipare ad alcuno. Per pigrizia sono rimasto seduto al mio posto nell’aula dove ha lavorato il tavolo del turismo avendo quindi modo di seguirne i lavori. Ci sono stati in vari campi interventi di narcisi , tutti che evidenziavano propri meriti culturali modesti se non nulli.
Nessuno ha evidenziato la stupidita di voler ottusamente circolare con 10000 mezzi meccanici motorizzati in un paese di 3,8 Km quadrati , creando inutilmente caos ed inquinamento. Problema serio anche dal punto di vista culturale.
Questo quadro mi ha lasciato sconcertato: se questa è la cultura che riusciamo ad esprimere siamo messi proprio male.
Non posso escludere che si possa anche vincere questa competizione , significherebbe semplicemente che gli altri stanno peggio di noi , e questa non sarebbe comunque una soddisfazione.
Che a Procida vengano riconosciuti dei valori non può che farmi piacere , ma ho i miei dubbi, formulo però i miei auguri a chi lavorerà per questo. Resta la necessità di una seria riflessione sulla condizione della nostra isola in generale ed in particolare del livello culturale . Mi permetterei di cominciare da un poco di umiltà.
Franco Cerase