Roma – La cultura come leva per la ripartenza. In presenza. Si sono date appuntamento a Procida, capitale italiana della cultura nel 2022, alcune tra le ex capitali culturali del Paese, designate dal Ministero a partire dal 2014.

Soddisfazione ha espresso l’Ass. Antonio Carannante: “Terminati i lavori di Incontri Mediterranei. Sono stati giorni ricchi sul tema degli Esili».

Quest’anno Con università orientale abbiamo creato eventi di poesia, musica e teatro aperti al pubblico che si sono alternati alle lezioni, in questo modo apriamo sempre più il territorio a nuovi stimoli. Abbiamo tentato di seminare bellezza.

Si è recitato Neruda nel tramonto di Piazza dei Martiri e ascoltato Chopin sul mare di terra murata.

E per finire stamane uno stimolante confronto con le esperienze di capitale cultura di Parma, Palermo e Bologna nonché Gorizia per il 2025. Ringraziamo il prof. Luigi Mascilli Migliorini e la dottoressa Giulia D’Argenio per la passione, la competenza e la giusta leggerezza. Già pensiamo al prossimo anno, a diffondere sempre più cose belle e creative.”

C’era anche Gorizia-Nova Gorica come dicevamo all’evento di Procida dedicato alle Capitali della Cultura. Tra gli ospiti dell’incontro che ha chiuso la Summer School sull’isola campana, che sarà Capitale della cultura italiana nel 2022, il sindaco Rodolfo Ziberna:

 “E’ la prima volta che la capitale della cultura è rappresentata da due città diverse. Non c’è alcun confine in Italia che venga vissuto come il nostro”.

“E’ un percorso molto impegnativo, legato alla promozione del territorio. La cortina di ferro che ha tagliato in due l’Europa e la nostra città ha portato a vivere due storie completamente diverse. Solo 20 anni fa nessuno avrebbe potuto pensare a un risultato simile. Oggi, invece, possiamo essere testimonianza di come un confine possa diventare elemento d’unione. Gli investimenti e gli interventi dovranno guardare non solo al 2025, ma a quello che accadrà nel 2026”, ha concluso Ziberna.

“E’ stato un momento importante per rappresentare, con un coro unanime e condiviso, l’importanza delle politiche culturali per il rilancio del nostro Paese, un aspetto tanto più fondamentale alla luce del complesso periodo di pandemia che ci stiamo lasciando alle spalle”, ha sottolineato Agostino Riitano