I campionati dilettantistici sono fermi dallo scorso 24 ottobre, quasi 4 mesi senza calcio per un movimento che racchiude la stragrande maggioranza dei tesserati FIGC. Da quando la Campania è rientrata in zona gialla, sono consentiti soltanto gli allenamenti individuali, senza quindi la possibilità di contatto tra calciatori. Si attendono dunque sviluppi su un’eventuale ripresa delle attività. Ne abbiamo parlato con Mario Lubrano Lavadera, attualmente direttore sportivo dell’Ischia nel campionato di Eccellenza.
Qual è lo scenario attuale? Ci sono speranze per la ripartenza dei campionati?
“In questo momento la discussione sulla ripartenza dei campionati dilettantistici è ancora in corso, ma diciamo che rispetto a un mese fa qualcosa si sta muovendo. Dal 24 ottobre, secondo i vari DPCM, sono previste soltanto le attività legate alle competizioni di carattere nazionale, per quanto riguarda il calcio quindi fino alla Serie D. Essendo quest’ultimo campionato regolarmente in corso, a fine anno determinerà delle retrocessioni che, in teoria, dovrebbero essere riequilibrate con delle promozioni dall’Eccellenza per completare gli organici della prossima stagione. Bisogna poi aggiungere che l’Eccellenza, dopo la conclusione dei campionati regionali, ha essa stessa una fase nazionale di playoff, che però è già stata annullata e sostituita da una fase di ripescaggi con dei punteggi già definiti dalla LND. Per questi motivi, il tentativo che si sta facendo è quello di far passare l’Eccellenza per campionato di carattere nazionale, in modo da farlo rientrare tra le competizioni consentite dal DPCM. Questa richiesta è stata fatta dalla LND, dopo un incontro tra i presidenti dei vari comitati regionali, e dovrà essere ratificata da FIGC e CONI. C’è però un altro problema, in quanto la ripartenza del campionato è legato anche a un protocollo che prevede l’obbligo di sottoporre i tesserati a tampone ogni settimana. Una spesa insostenibile per molti club, ecco perché si è alla ricerca di fondi che dovrebbero pervenire dalla FIGC stessa o dal Governo. L’attuale crisi e l’attesa per l’assegnazione del Ministero dello Sport, rallentano ancor di più questo processo. Diciamo che la partita è ancora tutta da giocare, ancora non c’è una decisione definitiva”.
Qual è la posizione dell’Ischia in questa fase?
“Chiaramente noi siamo in attesa di sviluppi, aspettiamo tranquillamente quelle che saranno le decisioni di chi di dovere. Lo facciamo in tutta serenità perché, fortunatamente, abbiamo una proprietà, con il presidente Emanuele d’Abundo in prima linea, che, nonostante il momento storico particolare, non ci ha mai fatto mancare nulla e ha sempre rassicurato anche la squadra e noi dirigenti che lavoriamo quotidianamente. Anche il direttore generale Pino Taglialatela è sempre al fianco dei calciatori e contribuisce, con la sua umiltà e la sua esperienza, a mantenere alta la concentrazione in vista di un’eventuale ripresa. Insomma, qualora dovessero darci l’ok definitivo noi siamo pronti, perché a Ischia c’è una grande organizzazione. Ma bisogna considerare comunque delle difficoltà oggettive che ci sono. Non è facile ripartire dopo 4 mesi di totale inattività, tante società sarebbero costrette a farlo con gravi difficoltà di gestione, con sponsor venuti meno e impossibilità a mettere insieme le risorse per portare al termine la stagione. Nel contesto isolano c’è da considerare poi un altro aspetto: ripartendo a fine marzo, i campionati finirebbero non prima di fine giugno. Giocare a primavera inoltrata o a inizio estate, su delle isole che vivono di turismo, sarebbe una difficoltà non da poco. Tutti siamo desiderosi di ripartire, ma bisognerà considerare bene le varie condizioni per giocare in sicurezza e in tranquillità”.
Per la Promozione, campionato a cui partecipa il Procida, che speranze ci sono?
“In questo momento la discussione riguarda soprattutto l’Eccellenza, visto che il discorso del campionato a carattere nazionale non è fattibile per la Promozione. Per quanto riguarda questa categoria, bisognerà attendere innanzitutto una nuova apertura agli sport di contatto nel prossimo DPCM, quindi la sospensione durerà quantomeno fino al 5 marzo. Una volta ottenuto questo risultato, starà agli organi di governo del calcio dilettantistico prendere una decisione sull’eventuale ripartenza del campionato di Promozione. Ritengo difficile che riprenda il campionato del Procida, ma certamente al momento è prematuro fare una previsione”.