Napoli – Nel cuore dell’estate mediterranea, quando il sole si ritira dietro l’orizzonte infuocato e la Marina di Procida si tinge d’oro e silenzio, torna la rassegna “Libri in Porto”, giunta alla sua seconda edizione. Un appuntamento che è molto più di una semplice presentazione di libri: è un rito culturale, un invito alla riflessione, un viaggio attraverso la parola scritta e le identità che essa accende. Dal 18 al 20 luglio 2025, il molo di sopraflutto della Marina si trasformerà in un teatro en plein air, sospeso tra il mare e il cielo, dove libri e pensiero si fonderanno con l’atmosfera incantata dell’isola.
Tre serate, tre libri, tre sguardi diversi ma complementari sull’uomo, la sua storia, le sue relazioni e i luoghi che abita.
La rassegna si apre venerdì prossimo all’insegna della storia e dell’indagine sul potere spirituale, con il saggio “Antipapi. Una storia della Chiesa” di Mario Prignano, caporedattore del TG1, edito da Laterza. Un’opera che esplora le fratture interne alla Chiesa, le rivalità e gli scismi che, nei secoli, hanno minato la sua unità e legittimità. Gli antipapi, figure spesso dimenticate o confinate ai margini delle cronache ecclesiastiche, emergono in queste pagine come simboli di un’umanità divisa tra fede e ambizione, spiritualità e potere.
A discutere con l’autore, un panel d’eccezione: Mons. Michele Autuoro, Vescovo Ausiliare di Napoli, il professore Giuseppe Perna, specialista di storia medievale, Maurizio Gentilini, ricercatore del CNR – Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea, e Raffaella Salvemini, anch’essa storica e ricercatrice del CNR. Una serata che promette di restituire al dibattito pubblico la complessità del passato ecclesiastico, offrendo chiavi di lettura preziose per comprendere le crisi di autorità del nostro presente.
Il secondo appuntamento – sabato 19 – cambia registro, ma non intensità. Protagonista è la scrittrice e giornalista Raffaella Ferrè, con il suo libro dal titolo provocatorio e quanto mai attuale: “Lo stronzo geniale”, edito da Colonnese. Un’analisi ironica e affilata del narcisismo maschile nelle relazioni di coppia, tra manipolazioni emotive, dinamiche tossiche e risvegli di consapevolezza femminile.
Ferrè, con uno stile brillante e tagliente, affronta un tema doloroso e diffuso senza cadere nella retorica vittimistica. Al contrario, il suo è un invito alla liberazione, all’autodifesa emotiva, alla riscoperta dell’amor proprio. Conduce la serata Cristina Marra, curatrice della rassegna, in un dialogo vivace, diretto, senza filtri. Una riflessione necessaria, che attraversa i corpi e le coscienze, tra ironia e lucida analisi dei sentimenti.
La chiusura è un atto d’amore verso l’isola, domenica 20, un omaggio alla sua memoria e alla sua identità. Il libro “Procida. Il Palazzo D’Avalos”, scritto da Gianlorenzo Di Gennaro Sclano e dal prof. Pasquale Lubrano Lavadera, edito da Clean Edizioni, si presenta come un racconto a due voci che attraversa secoli di storia, trasformazioni architettoniche e umane, dalla nobiltà al carcere, dal potere al silenzio.
Il Palazzo d’Avalos, simbolo potente e stratificato di Procida, diventa nelle mani degli autori il protagonista di una narrazione che è insieme storica e poetica, collettiva e personale. A dialogare con loro, ancora una volta, Cristina Marra, affiancata dall’editorialista Sebastiano Cultrera. Una serata per riscoprire la voce dei luoghi, per ascoltare la pietra che racconta, per comprendere come la storia di un edificio possa riflettere quella di un’intera comunità.
“Libri in Porto” nasce dal desiderio di creare occasioni di incontro e pensiero in un contesto unico, dove la bellezza del paesaggio si fonde con la profondità delle parole. La selezione dei libri di questa seconda edizione non è casuale: ogni titolo è una lente di ingrandimento sull’essere umano, sulle sue contraddizioni, sulle sue relazioni con il potere, con l’altro e con i luoghi.
Mario Prignano, con il suo saggio storico, ci invita a riflettere su come le crisi di legittimità spirituale del passato siano specchio delle tensioni contemporanee. Raffaella Ferrè, con il suo romanzo-pop, ci costringe a guardarci allo specchio, a riconoscere i meccanismi relazionali che ci avvelenano e a imparare a dire “basta”. Di Gennaro Sclano e Lubrano Lavadera ci conducono invece dentro la memoria di Procida, offrendoci un affresco identitario che è un invito a custodire il passato per immaginare il futuro.
In un’epoca in cui il rumore spesso sovrasta il pensiero, iniziative come “Libri in Porto” rappresentano una forma di resistenza culturale. Mettere in dialogo libri, autori e pubblico in un luogo così carico di fascino come la Marina di Procida significa restituire alla cultura il suo ruolo centrale: quello di creare senso, memoria, possibilità.
Non è un caso che la rassegna si svolga al tramonto, quando la luce si fa morbida e il tempo sembra rallentare. È in quell’intervallo tra giorno e notte che le parole trovano spazio per farsi ascoltare. Ed è lì che “Libri in Porto” accende la sua magia. Una magia fatta di pagine, voci e mare.